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A integrazione e in aggiunta alla monografia "Forme e significati in Alberto Arbasino" del 1999 (e in seconda edizione nel 2007), il saggio di Nicola D'Antuono, su un altro modello organizzativo e con diverso taglio narrativo, interpreta ancora l'universo immaginario dello scrittore lombardo, deceduto il 22 marzo di quest'anno: ritratti, immagini, autoritratto e autobiografia, volto come racconto e ricordo funerario, realtà come spettacolo e spettacolo teatrale, antropologia, genealogia e storia, scapigliatura e tradizione lombarda, Illuminismo e Lombardia fantasma. I rilievi critici, rapsodicamente unitari, non trascurano la «vita bassa» della penisola e nelle pagine emergono fragorosamente anche cattolicesimo e laicismo, claustrofobia e flânerie, snobismo, bohème e dandismo, i valori del mondo liberaldemocratico defunto (conversazione, dovere civico, cortesia), alcune figure retoriche e la poetica della parodia e del sarcasmo.